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29 - 30 SETTEMBRE 2018

ore 10.00 - 18.30
patrocinio terme in fiore prima edizione

Le Tillandsie - Terme in Fiore - mostra mercato nazionale piante insolite giardinaggio

Le Tillandsie

 

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La coltivazione

Le tecniche di coltivazione sono abbastanza semplici. Le Tillandsie sono piante duttili con grande capacità di adattamento, l’estensione e le differenze climatiche del loro habitat ne sono conferma. La loro versatilità, tuttavia, non va sopravvalutata.

 

Una pianta che passa da una situazione ambientale a un’altra, anche simile, deve far fronte a un processo che comporta certi rischi. Nel momento di adottare una Tillandsia è necessario informarsi bene sulle sue caratteristiche ed esigenze e in ragione di queste scegliere il luogo dove collocarla dentro o fuori casa.

 

Nei primi tempi, dopo averla sistemata nel posto più adatto, bisogna osservarla per assicurarsi che tutto vada per il meglio, se una pianta è sana si vede dall’aspetto. In seguito diamo una sintetica guida pratica alla coltivazione che può servire di orientamento a chi intende ornare le stanze o il giardino con queste affascinanti e singolari piante.

 

Dove sistemarle

 

Le tillansie vivono bene all’aria aperta, specialmente se appese all’ombra di un albero o legate a un pezzo di corteccia in una posizione protetta dal sole delle ore più calde. Il bisogno di luce solare diretta varia secondo la specie ed è una buona precauzione, prima di sistemare una pianta che non si conosce, avere informazioni sull’esposizione corretta per la specie in questione.

 

Nelle regioni di clima mite le Tillandsie possono restare all’esterno tutto l’anno. Non è indispensabile durante l’inverno metterle al riparo dentro casa sottoponendole così a un cambiamento di microclima che potrebbero non sopportare; coprirle durante la notte nei periodi più freddi può bastare. Nei casi in cui il termometro scende al di sotto dei 4-5 gradi e non si ha la possibilità di ripararle senza spostarle è consigliabile portare le piante al chiuso in autunno onde evitare nocivi sbalzi di temperatura.

 

Le tillandsie si adattano anche bene a vivere negli interni purché ci sia abbastanza luce e una buona ventilazione. Il sostegno su cui vengono appoggiate è indifferente. Potrebbe essere una pietra, un ramo secco, un oggetto di vetro, resina, ceramica o di qualsiasi altro materiale. Un’ottima sistemazione è quella tra le foglie di una pianta d’interno i cui detriti contribuiranno al nutrimento della Tillandsia.

 

E’ importante evitare di collocarle dentro un vaso di vetro o un terrario o in qualsiasi posizione dove l’aria sia scarsa.

 

Quando la Tillandsia dà segni di godere di buona salute si raccomanda di evitare qualunque spostamento o modificazione nelle cure: un nuovo processo di adattamento potrebbe non riuscire.

 

L’annaffiatura

 

Le Tillandsie tenute all’aperto in giardini o terrazzi ricevono l’acqua dalla rugiada e dalla pioggia. Nei periodi in cui le precipitazioni sono abbondanti non hanno bisogno di cura alcuna, altrimenti è necessario bagnarle spruzzando le foglie con acqua il cui pH sia compresso tra 4,5 e 6,5. Acque troppo acide non favoriscono la coltivazione e quelle troppo alcaline possono impedire il buon assorbimento dei sali minerali. Non è consigliabile l’impiego di acqua del rubinetto, il calcare potrebbe depositarsi sulle foglie danneggiando i tricomi e il cloro, che quest’acqua contiene, non giova in genere alle bromeliacee.

 

Alcune considerazioni vanno tenute presente se si vuole avere una buona riuscita nella coltivazione. Le Tillandsie mal sopportano la sovrabbondanza di acqua; a queste piante è preferibile far mancare l’acqua che darla in eccesso. L’annaffiatura deve regolarsi in funzione del periodo dell’anno, dell’intensità della luce, dell’età e della morfologia della pianta. Deve essere abbondante in primavera e in estate e limitata in autunno e inverno. Se la luce è poca il bisogno di acqua è minore. Le piante di foglie filiforme vanno vaporizzate più spesso di quelle con foglie carnose. Richiedono maggior quantità di acqua le piante fiorite o con un certo numero di polloni.

 

Se si desidera coltivarle in casa le annaffiature dovranno effettuarsi in ogni stagione con poche variazioni di frequenza. La temperatura all’interno soffre nel corso dell’anno mutazioni meno importanti e durante l’inverno alla diminuzione dell’umidità dell’aria per via dei termosifoni, che consiglierebbe un aumento delle vaporizzazioni, si contrappone un calo nell’intensità e nella durata della luce che renderebbe opportuna una riduzione della quantità di acqua, quindi un cambiamento rilevante nel ritmo delle annaffiature non è necessario. Una media annua di due vaporizzazione a settimana può essere sufficiente.